Attraverso la ricostruzione di vicende religiose, politiche, civili o sociali, ripercorse tramite la carta stampata legata al locale e al quotidiano, si può arrecare un contributo di tutto rispetto ad una più compiuta storia del Paese: il giornalismo di provincia, infatti, varcando i ristretti confini della cronaca, è concretamente una delle fonti storiche primarie. Già dagli anni precedenti l’Unità, d’altronde, la lotta politica si è sviluppata su due piani che s’intersecano, quello nazionale e quello municipale, e il giornalismo ne è stato uno strumento essenziale. La causa risorgimentale è peraltro collegata a quella degli ebrei, molti dei quali si lanciarono entusiasticamente nelle lotte per l’Indipendenza e l’Unità. Gradatamente il processo emancipatorio conquistò la penisola: con la breccia di Porta Pia (20 settembre 1870) le mura del ghetto romano furono abbattute, e in quello stesso anno ben nove deputati israeliti furono eletti al nuovo Parlamento dell’Italia unita. La “questione romana”, cioè il conflitto fra il regno d’Italia laico e la Santa Sede, dopo una lunga gestazione emerse in modo.
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